« Je pense que les peuples ont pris conscience du fait qu’ils avaient des intérêts communs et qu’il y avait des intérêts planétaires qui sont liés à l’existence de la terre, des intérêts que l’on pourrait appeler cosmologiques, dans la mesure où ils concernent le monde dans son ensemble ».
Pierre Bourdieu (1992)


samedi 2 janvier 2021

traduction: Pierre Bourdieu, Sullo Stato. Corso al Collège de France. Volume II (1990-1992)

 

 

Pierre Bourdieu 

Sullo Stato

Corso al Collège de France

Volume II (1990-1992)

Feltrinelli 

Campi Del Sapere

2021 



Présentation de l'éditeur

Definire lo Stato, secondo Pierre Bourdieu, è una sfida folle e smisurata. Ma tentare l’impossibile è il mestiere e l’ambizione del sociologo. Da un’immensa quantità di dati si tratta di costruire un modello, cioè un complesso di proposizioni sistematicamente connesse e verificabili che spieghi un insieme di fatti storici il più ampio possibile. Solo allora si potrà dire che cosa sia lo Stato.
I corsi che Bourdieu tenne al Collège de France tra il 1989 e il 1992, di cui questo volume raccoglie la seconda parte, mettono in scena questa formidabile impresa. “Bisogna rompere con le grandi teorie, come si deve rompere con il senso comune e diffidare della comprensione immediata.” Così facendo, sarà possibile “riappropriarsi delle categorie del pensiero di Stato
che lo Stato ha prodotto e inculcato in ciascuno di noi”.
Lo Stato inteso come autorità sovrana esercitata su un certo popolo e territorio viene colto come un enorme feticcio, una vera e propria “banca del capitale simbolico”. Ogni istituzione, spiega Bourdieu, per avere successo deve esistere “nelle cose e nei cervelli”, grazie a regole riconosciute e condivise, dunque deve avere consenso. E, soprattutto, deve promuovere l’oblio della propria genesi. Queste lezioni ci invitano a non dare per scontato quello che il senso comune considera naturale e necessario. Tramite un’analisi genetica della nascita dello Stato, Bourdieu dimostra che l’invenzione più duratura della modernità, dotata dell’autorità e del potere di garantire l’ordine pubblico attraverso l’esercizio della violenza legittima, fisica e simbolica, è una potentissima illusione.

“Lo Stato si costituisce progressivamente come una vera e propria banca centrale del capitale simbolico.”

Un grande pensatore della sociologia contemporanea esplora la genesi dello Stato e svela il mistero della sua finzione collettiva.

traduction par Massimiliano Guareschi

Pierre Bourdieu (1930-2002), nato a Denguin, nei Pirenei, morto a Parigi, filosofo e uno dei maggiori sociologi contemporanei, è stato direttore di studi all’École Pratique des Hautes Études en Sciences Sociales dal 1964 e docente di Sociologia al Collège de France dal 1981, ha diretto la rivista “Actes de la recherche en sciences sociales”, la collana “Liber-Raisons d’agir” di Seuil e il Centre de Sociologie Européenne. Tra le sue opere ricordiamo: La distinzione. Critica sociale del gusto (il Mulino, 1983), Il corpo tra natura e cultura (Mondadori, 1988), La parola e il potere (Guida, 1988), La responsabilità degli intellettuali (Laterza, 1991), Per un’antropologia riflessiva (Bollati Boringhieri 1992) e, con Feltrinelli, Sulla televisione (1997), Meditazioni pascaliane (1998), Il dominio maschile (1999), Il mestiere di scienziato (2003), Questa non è un’autobiografia. Elementi di autoanalisi (2005) e  Sullo Stato. Corso al Collège de France. Volume I (2013).

 


 

 

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